Chi Siamo

Lungo il Tratturo della Pecora Magno

Per comprendere i miei vigneti dovreste venire in Abruzzo, alle pendici del Parco Nazionale della Majella. La coltivazione della vite nel mio territorio è una sfida piena di rischi e non è ammesso alcun errore; richiede perseveranza e impegno; la montagna indurisce il lavoro manuale e affina la pazienza.

In questo paesaggio unico e affascinante, dominato da montagne vista mare, pascoli e boschi, trova il suo habitat naturale la marabella, la gazza simbolo di questo vino.

La mia tenuta è vicina al tratturo magno, un sentiero erboso largo 111 metri che collegava L’Aquila a Foggia e che dalla metà del ‘900 era percorso da centinaia di migliaia di pecore e da tanti pastori che migravano in transumanza due volte all’ anno dagli Appennini alla pianura pugliese.
Con i suoi 244 km, il tratturo magno era il più lungo, il più grande e il più grande importante tra i cinque tratturi regi.

Sono un Agricoltore Biodinamico e vivo in Armonia con la mia Terra

Nutro un profondo rispetto per la mia terra e per l’unicità del parco viticolo in cui vivo.

Il paesaggio agricolo è ancora quello tipico del XVII e XVIII secolo, quando le querce venivano coltivate per la produzione delle ghiande mentre i canneti erano fondamentali per proteggere le vigne, per essiccare i prodotti dell’orto, per creare tettoie per l’ombra e la divisione muri e tamerici venivano usati per delimitare i campi coltivati. tutt’intorno ai vigneti crescono ginestre e querce su cui nidificano falchi, tortore e gazze e si abbeverano ogni mattina al torrente che scende a valle.

Per preservare questo ambiente ho scelto di utilizzare solo prodotti naturali preparati con erbe aromatiche e sterco di vacca. Credo che rispettando e incrementando la diversità biologica contribuisco al miglioramento della qualità dell’acqua, dell’aria e del suolo e, di conseguenza, del mio vino.

In un Ambiente Rurale si impara a portare il giusto rispetto e a dare valore alle cose
Nicolino Ciavalini
Fondatore